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About Me

L'amore per la scrittura ed il significato che ogni parola sprigiona è da anni un mio chiodo fisso fin da quando sedicenne, al contrario dei miei coetanei, avevo già una ruvida cornice attorno al viso e ricercavo la strofa giusta per i testi delle canzoni che componevo con la mia band.
Era il 2010 e tra i banchi della facoltà di filosofia di Torino la mia barba cresceva forte e rigogliosa assorbendo di tutto: letteratura, poesie, filosofia. Un cliché direte voi, l'ennesimo filosofo con la barba. Come darvi torto, ma un libero pensatore, circondato da dubbi ed incertezze, ha pur bisogno di qualche punto fermo a cui affidarsi. Un'estetica ribelle e sbarazzina (si le barbe non erano ancora una moda) mi sembrava il perfetto mix di fascino e maturità a cui affidare il mio look.
Il desiderio di diventare scrittore faceva sempre più prurito e a furia di grattarmi il volto lo IED era diventato la mia nuova casa.
Lentamente io e la mia barba maturavamo, crescevamo, e sempre fedeli l'uno all'altro tutte le volte che avevo bisogno di una parola lei era presente, pronta a suggerirmi sulla punta delle labbra il termine adatto.
La scrittura e la barba per me sono simboli di libertà, di fuga dalla retorica, rappresentano la narrazione di un'estetica. E per tutti quelli che mi dicono:
``«Perché non ti trovi un lavoro decente?» «Non ci sono lavori decenti. Se uno scrittore non riesce a campare creando, vuol dire che è morto.» «Oh, smettila, Carl! Al mondo ci sono miliardi di persone che non campano creando. Vuol dire che sono morte?» «Sì.»`` C.B.

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